SONIA FOTI : ENNESIMA VITTIMA DELLA MALASANITA’

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Sonia Foti è una giovane donna  d’ origine Siciliana . Il suoi occhi grandi , celano un passato tormentato che tuttora la perseguita .  E’ vittima della malasanità  , che le ha causato con gli anni , uno stato di invalidità pari al 100% . Ebbene , oggi a distanza di 13 anni , nessuno si  è mobilitato affinchè potesse essere resa giustizia alla  tragica vicenda che ha vissuto Sonia  che le ha causato danni permanenti . Questa è soltanto una delle migliaia di vittime dell’ incompetenza medica .

Vi riportiamo di seguito l’ intervista che ci ha rilasciato:

Ciao Sonia, ti consideri anche tu una vittima della malasanità. Perchè ?

Si, mi presento mi chiamo Sonia, ho 34 anni, vivo a Milano ma di origine Siciliana. Si, io sono vittima di malasanitá, avevo solo 22 anni e mia figlia pochi mesi. Qualche mese prima dell’intervento feci un incidente in scooter e da li a poco mi vennero fuori delle Ernie Discali, da trauma perché in etá giovane non vengono fuori così. Era fine gennaio dopo aver fatto la RMN la feci vedere al Primario della NCH dove mi programmó l’intervento per il mese di febbraio era il 2002. Feci il primo intervento tecnicamente riuscito. Venni dimessa dopo 5 giorni, con forti dolori alla colonna e agli arti con la terapia antidolorifica e stiroidea. Dopo una settimana vado al cntrl per rimuovere i punti. E la sintomatologia anzichè diminuire aumenta tanto da prolungarmi la terapia anche steroidea (cortisone). A quel punto chiesi al Primario di poter fare un’altra RMN o TAC, ma lui me la negherá dicendo che non ne vede il motivo di doverla fare e di atrendere 10/12 mesi . Non mi scoraggio e non ni do per vinta. Allora mi faccio portare da mio padre da un medico di famiglia che lavora in un’altra struttura ospedaliera,  subito dopo avermi visitata mi prescrive una RMN dove mi troveranno un’altra Ernia Discale, piú grossa di quella operata precedentenente. La prima in L4 L5 la seconda in L5 S1. Torno dal Primario e come vede il referto mi programmerá per  il secondo intervento per la settimana successiva.  Gia qui per me c’é il primo errore. Si poteva evitare il secondo intervento se mi avessero operata e guardata bene una volta in sala operatoria. E poi il Primario avevo domandato di poter ripetere una RMN o TAC e invece mi é stata negata, assicurandomi che era normale e che era il post-operatorio. Feci due operazioni due in meno di un mese. La prima nel reparto vecchio la seconda nel reparto nuovo. Mi ricordo questo particolare perché la sala operatoria puzzava ancora di vernice. L’intervento in se anche il secondo era tecnicamente riuscito ma di li a pochi giorni la tragedia, inizio ad avere problemi alla caviglia e a tutto l’arto inferiore sinistro, con riduzione della sensibilitá tanto che nella cartella clinica scriveranno “deficit”? Io accuso e lamento forti dolori e loro non mi crederanno, tanto da imbottirmi di ansiolitici e psicofarmaci ( che non avevo mai preso perché non affetta da nessun disturbo) loro invece pensavano che ero io che mi fissavo ma non era cosí. Dopo tre giorni  dall’operazione mi scoprono le gambe e mi alzano di peso dal letto costringendomi a camminare. Le gambe non mi reggeranno e mi cederanno come budino, come se nn.avessi i muscoli e le ossa,.erano molli e deboli. Mi sdraiano immediatamente (un’altro errore) sotto c’era un’infezione che loro non sapendo ci fosse costringendomi a camminare mi hanno fatto camminare a tal punto l’infezione da provocarne danni permanenti e cronici. Io ormai non mangiavo ne dormivo da giorni per i doloi atroci e il mio fondoschiena e le cosce erano un colapasta piena di fori …lividi e noduli da iniezioni. Arriva il lunedì, quel maledetto lunedì il Primario passa a salutare tutti i suoi pazienti con i colleghi, e quella mattina mi comunicherá che verró dimessa anche se io lamento dei forti dolori atroci tanto da nn alimentarmi ne dormire. Poco dopo arriva il Primario con la Capo-Salaper medicarmi prima della dimissione. Da li a poco il caos…il bustino era appiccicato al cerotto della medicazione cge da bianco era diventato giallo/marrone ero piena di pus, presi  lo Staphilococcus  Aureus in L5S1 costretti a togliermi immediatamente i punti infetti e a raschiare un po d materiale per analizzare. Mi dissero che la ferita si sarebbe chiusa entro un mese, invece si chiuse a fine agosto. E da li a breve venni a sapere che c’era stara un epidemia in sala operaria ed io fui l’unica che riportai danni cronici e permanenti. In 4 la prendemmo, e io anche con un buco all’altezza di L5 S1.

Cosa ha causato la tua invalidità?Raccontaci

Dapprima subito dopo post operatorio ero diventata invalida ero al 55% post operatorio per poi con gli anni aumentare al 70% per poi raggiungere il 90 fino ad arrivare oggi al 100%. Da subito durante il ricovero non urinavo più, il primo sintomo preoccupante fu proprio quello. Avevo avuto una discite con residuo di sindrome della Cauda Equina da mielite secondaria con residuo di vescica neurogena. Protrusioni ed ernie recidive multiple dopo pochissimi mesi, un’istabilitá vertebrale, artrosi lombosacrale, ipostesia e radicolopatia cronica arti inferiori, stenosi uretrale con dissinergia sfinterica e diverticoli alla vescica, cin vescica edematosa e ivu ricorrenti,  nefrocalcinosi bilaterale. Con la necessitá periodicamente quando la sintomatologia si accentua ed infiamma a deambulare con i bastoni canadesi.

Quanti interventi hai subito?

13 anni 16 ricoveri e 13 operazioni tra cui 3 alla schiena e prossima al 4 intervento alla schiena.

Quanto tempo sei stata in coma?

Fortunatamente solo 4 h. I parametri erano la P.A max 60 min 40.

Sappiamo che hai scritto un romanzo autobiografico. Chi ti ha sollecitato a scriverlo?

Si, verissimo ho scritto il mio primo Romanzo Autobiografico, scritto in soli 4 giorni, in attesa di essere pubblicato da qualche casa editrice, spinta e supportata a far della mia vita una biografia dall’attore di “Un Posto Al Sole” & “Saturno Contro” Michelangelo Tommaso, dicendo che sono un esempio positivo e di vita per gli altri. Qualora dovesse essere pubblicato sto gia pensando di  scrivere  il secondo libro. Anche se la vedo dura perchè se non sei una scrittrice conosciuta e affermata, o se non sei un personaggio noto difficilmente le case editrici puntino su di te scrittrice emergente,.a meno che non hai dietro una spinta.

Cosa ti aspetti dalla giustizia?

Che chi sbaglia paghi, tutto qui. La salute ormai quella non torna anzi sto continuando a peggiorare, e vivo più in ospedale che a casa. È giusto che paghino non parliamo di un errore ma di una serie di errori. Ho danni permanenti e cronici. E a ottobre 2014 -ho fatto anche una neoformazione vescicale a causa dell’IVU (infezioni  vescicali urinarie). Ogni giorni i casi di malasanitá sono all’ordine del giorno, vite spezzate, vite rovinate, interventi sbagliati. ORA BASTA!!! Devono pagare per ogni errore commesso. Non parliamo di un resto dato erroneamente ma di vita delle persone e non si scherza. Io nonostante tutto mi ridengo fortunata perchè anche con i miei problemi sono qui. Ne ho passate di ogni ma la mia grande forza e tenacia mi ha fatto affrontare tutto al meglio.
Sonia , per quel che possa valere , ti auguriamo SINCERAMENTE  che venga resa finalmente giustizia , a te e tutti coloro che a causa di un “ERRORE”, vivono in condizioni fisiche tragiche , o peggio ancora , hanno perso la vita .

Saluti Alba e Nicolò

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