FRANCESCA GUGLIELMINO : LA DETERMINAZIONE E L’ AMBIZIONE DI UNA GIOVANE DONNA NEL DIVENIRE UNA GIORNALISTA.

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Francesca Guglielmino , è una giornalista siciliana la quale ambisce ad intraprendere il percorso lavoritivo indirizzato al giornalismo, sin dall’ adolescenza. A 17 anni , iniziò a collaborare con il giornale “L’urlo”che le consentì di mettere concretamente in atto la sua passione , acquisendo allo stesso tempo esperienza. Successivamente , a seguito del diploma conseguito presso il liceo classico , frequentò la facoltà di giurisprudenza. Attualmente dirige New Feeling ,un web magazine su RSO (Radio Sud Orientale) attraverso cui , propone tematiche attuali fortemente discusse. Vi riportiamo di seguito l’ intervista che Francesca ci ha rilasciato.

Ciao Francesca, quando nasce la tua passione per il giornalismo?

Ciao a voi, quando nasce la mia passione per il giornalismo? Bella domanda! Beh, sono sempre stata affascinata dai giornalisti e da questo lavoro, figurati che durante i compiti in classe al liceo sceglievo sempre l’articolo di giornale perché lo trovavo più semplice da svolgere ed i miei compagni di classe trovano assurda di volta in volta questa scelta, perché effettivamente nell’articolo di giornale non c’è nulla di semplice. Tornando alla tua domanda posso dirti che la vera passione per il giornalismo è nata quando ho cominciato a fare questo lavoro con la mia prima redazione, cominciando a sentirlo parte di me; per meglio dire mi sentivo già una giornalista anche se la strada per diventarlo era lunga e tortuosa. Quello che ti ho appena detto può sembrarti assurdo ma ti spiego subito cosa voglio intendere: per il giornalismo o sei portato o non lo sei, puoi chiamarla vocazione se riesce a farti capire meglio il concetto, ma è più lui a scegliere te che tu a scegliere lui. Nell’arco degli anni ho visto persone che amano davvero questo lavoro ma che non sono portate a farlo, nonostante si siano impegnati con tutte le loro forze, ed altre persone che invece hanno un talento naturale ma che spesso concentrano le loro energie in altro.

Quali studi hai intrapreso?

Ho conseguito la maturità classica ed attualmente frequento la facoltà di legge.

In quale giornale hai iniziato a collaborare?

La mia carriera giornalista è cominciata ufficialmente nel 2007, con “L’Urlo”, che all’epoca era un giornale quindicinale a distribuzione gratuita e che copriva Catania e Siracusa. Figurati che quando ho iniziato con loro avevo appena diciassette anni e frequentavo il quarto anno di liceo. In questa redazione, che consideravo un po’ la mia seconda casa, quando arrivai ero praticamente la  mascotte, in quanto tutti i miei colleghi erano ragazzi universitari, chi all’inizio dei loro studi e chi alla fine, mentre io era la bambina che tutti i lunedì arrivava alle riunioni di redazione dopo essere uscita da scuola, mangiava un boccone al volo a casa e subito in macchina con quei santi dei miei genitori che facevano la spola Lentini- Acicastello per incentivare questa passione. Grazie alla mia ex direttrice ho imparato che  essere giornalisti prima di tutto è un lavoro, se lo fai con passione ancor meglio ma è e resta un lavoro, insieme al tener fede alle scadenze, qualsiasi cosa accada… e quando dico qualsiasi intendo davvero qualsiasi; lei certe volte ironizzava dicendo che nemmeno la morte poteva essere usata come giustificazione.

Inoltre, sempre grazie a lei, ho imparato che ciò che scrivevo aveva un peso, perché non c’era più solo il mio professore a leggermi, ma venivo letta da persone che credevano in quello che scrivevo, che spesso appoggiavano anche la mia “protesta”, od erano d’accordo con la mia satira politica e capire che poi, quelle persone, erano le stesse che i quindi giorni successivi aspettavano per leggermi ancora. Tutto ciò senza poter mai immaginare che dietro c’era una ragazzina delle scuole superiori… ti lascio immaginare cosa succedeva quando mi presentavo per le interviste, ad esempio in comune, e dovevo andare con uno dei miei genitori perché ero ancora minorenne. Diciamo che questo giornale è stato il mio primo amore e che, come primo amore, non si scorda mai; quindi mi ha fatto veramente piacere sapere che è tornato di nuovo in vita da un po’, anche se solo sul web.

Parlaci della tua esperienza in “Antenna Uno Tv”.

L’esperienza con Antenna Uno possiamo racchiuderla in una frase: la lotta di una ragazza contro la telecamera! Prima ero molto impacciata, tesa, poi per fortuna siamo diventate molto più amiche. D’altronde  venivo da esperienze giornalistiche molto differenti da quella televisiva. La televisione la maggior parte delle volte ti permette di interfacciarti con il giornalista, conosci la sua voce durante i servizi ed il suo volto quando è inviato, prendi come esempio Grazia Graziadei ed Elisa Ansaldo del TG1, mentre la carta stampata non ti permette questo, conosci il nome ma non il volto o la voce, lo scopri solo quando effettivamente lo “vedi”. La televisione ti mette in esposizione, fa vedere agli altri come lavori e non è detto che poi piaci, tutt’altro, anzi c’è anche chi gira il canale; non ti permette più di nasconderti perché tutti sanno che Francesca Guglielmino ha i capelli rossi e ricci, il tuo lavoro improvvisamente si collega a tutto, bravura e persona, ed il margine d’errore si restringe notevolmente.

Comunque, durante il periodo di attività ad Antenna Uno Tv ero tra le inviate principali nel territorio siracusano e questo mi permetteva di occuparmi un po’ di tutto, consigli comunali, conferenze, convegni, elezioni regionali, comunali, insediamenti comunali… passavo dalla cronaca, alla polita, al sociale ed avvolte mi trovavo anche nel campo dell’informazione medica. Grazie ad Antenna Uno Tv ho avuto modo di imparare anche alcuni aspetti della conduzione televisiva in quanto ero ideatrice di un programma di musica, dal nome “Antenna Uno in musica”, dove ospitavo artisti che vivevano tra il catanese, il siracusano e ragusano; nello stesso frangente ero la conduttrice di un programma di sport, in questo caso la messa in onda era in diretta quindi se sbagliavo erano guai!

Attualmente dirigi  “New Feeling”, web magazine di RSO (Radio Sud Orientale). Come mai hai deciso di iniziare questo percorso lavorativo?

Questo percorso lavorativo è nato per caso durante una chiacchierata con il mio amico Raphael Urbino che è il direttore artistico di RSO. In poche parole, da qualche mese conducevo un programma di informazione musicale per una radio web, dal nome #LiveStoryMusic, stavo per conseguire gli esami per l’abilitarmi come giornalista pubblicista, e dissi a Raphael che, una volta raggiuto il tesserino, avrei voluto far nascere un blog dove dar sfogo alla mia passione per la musica scrivendo delle recensioni. Ad un certo punto del racconto del mio progetto, Raphel disse che potevo usufruire della testa giornalista di RSO e quindi ideare questo web magazine che avrebbe ospitato recensioni ed interviste, che poi è diventata una vera e propria collaborazione tra me e lui. Da quel momento ci sono volute giusto un paio di settimane per organizzarci, dare un impostazione, un nome, che ovviamente ho scelto io ispirandomi ad uno dei brani contenuti dentro il disco “Thalking Head 77”, ed è nato ufficialmente l’ultimo sabato di febbraio con una recensione su Mango, la mia intervista ad Antonio Maggio ed agli Archinuè.

Che tematiche affronti nel tuo web magazine?

Tematiche è una parolona che da sempre grandi aspettative… non ci occupiamo della fame nel mondo, politica o chissà cos’altro. Come ti dicevo prima è il web magazine della radio, che maggiormente è incentrato sul mondo della musica, infatti troverete nomi come Antonio Maggio, Giovanni Caccamo, Dear Jeack, Attilio Fontana… e ragazzi esordienti che si affacciano adesso al mondo della musica. Comunque non ci occupiamo solo di musica, perché troverete anche un’intervista con Giovanni Cacioppo che è un attore. Diciamo che New Feeling si occupa maggiormente di musica, ma non disegna il resto del mondo dello spettacolo e culturale.

Da quanti elementi è composto?

La radio è composta di parecchi elementi, ma di New Feeling me ne occupo solo io come giornalista ma sono sempre accompagnata dalla mia fotografa ed amica, Rossana Platania, che povera subisce i miei scleri, ma con la quale abbiamo un’ottima sintonia lavorativa, riusciamo a capirci con uno sguardo e riusciamo a fare il tutto divertendoci, che credo sia anche la parte più importante.

Che progetti futuri hai per questo  2015?

Da quando lavoro come giornalista difficilmente riesco a programmare la mia vita, è diventato tutto un incognita da decidere all’ultimo. Ovviamente tutti abbiamo grandi progetti nelle nostre teste, quindi diciamo che spero di far crescere il più possibile “New Feeling”, poi per il resto si vedrà man mano.

Ringraziamo Francesca per averci rilasciato questa intervista.

Saluti Alba e Nicolò

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