Otto Frank: superstite dell’olocausto!

Otto Frank nasce a Francoforte sul Meno, il 12 maggio 1889.

Otto Frank frequenta il ginnasio pubblico Lessing. Dopo la maturità nel 1908, Otto frequenta per un semestre estivo la facoltà di storia dell’arte presso l’università di Heidelberg. Lavora, per un anno, in una banca e grazie ad un compagno di scuola, ha l’opportunità di fare un tirocinio presso i grandi magazzini Macy’s di New York.

Otto, parte dunque, all’inizio del settembre 1909, ma purtroppo deve ritornare quasi subito, perché il 17 settembre 1909 muore suo padre.

Dopo poco Otto Frank riparte, questa volta per un soggiorno di due anni negli Stati Uniti. Per un anno lavora presso i grandi magazzini Macy’s, quindi presso una banca. Nell’autunno del 1911, torna in Germania, dove trova lavoro in un’azienda di Düsseldorf, che fabbrica infissi per finestre, e in seguito presso una ditta che produce ferri da cavallo per l’esercito tedesco.

Dopo la Prima Guerra Mondiale Otto Frank, seppure di controvoglia, subentra, insieme al fratello Herbert, alla madre nella direzione della banca. Herbert non ha talento per la professione di banchiere e il fratello maggiore Robert non è veramente interessato.

Nel 1914 inizia la Prima Guerra Mondiale, ed un anno più tardi, Otto Frank e i fratelli, vengono chiamati nell’esercito tedesco. La madre e la sorella lavorano come volontarie in un ospedale militare a Francoforte. Otto, viene mandato a combattere sul fronte occidentale, dove, durante le ostilità, ottiene la promozione al grado di tenente. Il primo conflitto mondiale si conclude neI 1918, dopo avere mietuto milioni di vittime. Otto Frank e i suoi fratelli sopravvivono, come pure la madre e la sorella.

La quiete familiare viene rotta nel 1933, quando Hitler sale al potere. Otto Fra

nk ricorda: «già nel 1932 ascoltavo gruppi di SA che cantavano: che il sangue degli ebrei scorra sul coltello!». Del resto, dopo la guerra aveva scritto: «il mondo intorno a me stava crollando, dovevo fare qualcosa e allora mi resi conto che la Germania non era l’unico paese al mondo, e lo lasciai per sempre».

Nell’estate del 1933 si trasferisce quindi nei Paesi Bassi, e il 10 maggio 1940 i tedeschi invadono i Paesi Bassi, e la famiglia Frank si trova nuovamente in pericolo.

All’inizio del 1942 prende in considerazione l’idea di entrare in clandestinità, ma il 5 luglio dello stesso anno arriva una chiamata dalle SS per Margot, la primogenita, e di conseguenza la famiglia si deve nascondere nel giro di un giorno; Otto Frank viene descritto in questo periodo nei diari della figlia: egli risulta, secondo Anna, la figlia più piccola, come “il papà più buono del mondo”, nettamente preferito alla madre.

Dopo la scoperta della famiglia nel nascondiglio, l’arresto e la deportazione ad Auschwitz, la famiglia viene separata. Otto trascorre sette mesi ad Auschwitz, ma sopravvive.

 

Una volta tornato ad Amsterdam, appresa la notizia della morte delle figlie, riceve il diario di Anna e, come unico sopravvissuto della famiglia, si occupa anche del compito di pubblicarlo: nel 1947 lo invia nelle librerie con il titolo Het Achterhuis (“Il retrocasa” o “l’alloggio segreto”).

 

 

 

Otto Frank muore di cancro ai polmoni a Birsfelden presso Basilea all’età di 91 anni; le sue ceneri furono sepolte nel cimitero locale.

Precedente Torna "C'è posta per te". Successivo Collaborazione blog: Chémeìa!