Intervista a Stefano Jurgens

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Stefano Jurgens nasce a Roma il 18 aprile 1953, è un paroliere e autore televisivo italiano. Ha collaborato alla realizzazione di molti programmi di successo, tra cui Domenica In, La corrida, Il pranzo è servito, L’eredità, Tira e Molla, Ciao Darwin e Avanti un altro!.

Ecco a voi l’intervista che ci ha gentilmente rilasciato:

Salve Stefano, dunque, quanto è stata determinante la figura paterna nella sua vita e nelle sue scelte lavorative?

Dunque, mio padre Maurizio, già autore radiofonico e televisivo per me è sempre stato un mito ed ancora lo è.Purtroppo ha avuto una vita breve ed io a 22 anni, quando lui è nato al Cielo non avevo proprio idea di cosa avrei fatto nella vita. Mi piaceva il cinema, infatti ho un diploma di direttore della fotografia, ma non ho mai pensato al lavoro di autore. Mio padre però dall’alto ha messo sulla mia strada alcuni “angeli” che mi hanno trascinato con amore nel mondo televisivo e della canzone… come il maestro Zambrini, Corrado, Bonolis e tanti altri. Quindi a mio padre devo tutto.

Lei è autore di innumerevoli programmi televisivi. Quali sono le “regole” per sviluppare un programma di successo?

Non ci sono regole o formule per realizzare un programma di successo… occorre sempre tener presente alcune cose, tipo a che target ti riferisci, a che ora va il programma che hai pensato, su quale rete… e poi bisogna essere dei bravi sarti per ritagliare il format sul conduttore. Ci sono poi una serie di varianti, l’intuito, la fortuna, il lavoro gruppo ecc..

Per quanto riguarda l’ambito musicale, invece, ci racconti quando ha iniziato a comporre testi di qualche brano per Gianni Morandi.

Ho iniziato da ragazzo ad occuparmi di musica quando come tutti negli anni ’70 emulavamo i complessi di allora, tipo Dik Dik, i Rokes, l’Equipe 84 e naturalmente i Beatles.. poi ci fu l’incontro con Gianni Morandi grazie appunto al Maestro Zambrini, che aveva già scritto per lui Non son degno di te, Se non avessi più te, La fisarmonica, Un mondo d’amore e tante altre… In quel momento cercava un autore di testi per canzoni, ed essendo un amico di mio padre, mi mise alla prova.

Tra i tanti, ricordiamo “Sei forte Papà”, che ha venduto ben otto milioni di dischi. Quanto tempo ha impiegato per comporre il testo di questo brano e a cosa si è ispirato?

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C’entra sempre mio padre… quando Zambrini mi dette la musica cercai innanzi tutto di infilarci la parola papà…poi un cane alla catena che abbaiava da una rete, mi fece pena e mi ispirò a parlare di animali. Per fare quel testo impiegai circa 5 mesi… ho centellinato ogni parola.

Quale tra gli innumerevoli programmi televisivi di cui lei è stato autore, le è rimasto più a cuore?

A questa domanda rispondo sempre… tutti.. perché ciascuno è legato ad un periodo di vita… ma solo per citarne alcuni direi: Il pranzo è servito, Domenica in, Fantastico, Tira e molla, Ciao Darwin, Chi ha incastrato Peter Pan? Ecc…

Durante il suo percorso lavorativo, ha scritto e pubblicato più libri. Volevo chiederle, in particolare, del suo primo libro “Nel Cognome del Padre”. Ci racconti.

Avevo bisogno di raccontare i miei sentimenti e l’ho fatto senza vergogna alcuna… Ho parlato della mia vita, di mio padre, di Gesù, della mia famiglia e di tutti quei piccoli o gradi miracoli che ho visto nel mio vivere quotidiano.

Ci racconti del suo rapporto con Corrado e della sua lunghissima collaborazione lavorativa instaurata con quest’ultimo.

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Dopo aver scritto Sei forte papà che vendette molti milioni di dischi, il mio nome iniziò a circolare nell’ambiente… così il direttore di Raiuno Giovanni Salvi e Giulio Perretta, collega di mio padre, mi presentarono il grande Corrado che cercava autori nuovi. Corrado diventò un mio fratello maggiore e con lui ci si è frequentati quotidianamente per vent’anni… per me era come un parente ed insieme abbiamo scritto molti successi. Corrado era un Signore, un timido, uno con la battuta pronta e con il cuore grande. Non voleva disturbare e quando lo riconoscevano per strada arrossiva… ed è così, umilmente ed in silenzio, che se ne è andato all’improvviso, lasciandomi ancora una volta il cuore lacerato.

Quale consiglio vuole rivolgere a tutti i giovani che vorrebbero intraprendere il suo stesso percorso?

Che dire, il modo di fare l’autore cambia continuamente. Oggi bisogna stare dietro al nuovo, al web, ai talent, certo occorre essere creativi, ironici e soprattutto diplomatici,  una qualità essenziale che ultimamente si è un po’ affievolita in me.

 

Alba e Nicolò

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